Un anno ad aspettare la Processione...

La decina di abitanti di San Salvatore di Sinis (Oristano, Costa Centro-Ovest Sardegna) vivono quasi tutti per la Festa del primo weekend di settembre, quando arriva, da Cabras, la statua del Santo Salvatore, in fuga dai Mori: è una occasione di diversità da parte della piccola comunità, che si mette a disposizione dei "curridoris", che arrivano scalmanati, e non potrebbe essere altrimenti, "dalla città", simulando la fuga dagli assalitori. Tra l'altro, qualche volta i Mori sono anche arrivati a San Salvatore sulle piste del Simulacro: v'è ancora oggi un'iscrizione su una parete che inneggia ad Allah.

La tranquillità estrema di San Salvatore di Sinis è rotta così dal vociare trafelato dei portatori e della tante azioni di assistenza come quella di fornire da bere e mangiare. Gli abitanti della frazione si dispongono così di buon grado a dare "ospitalità" al Simulacro per la notte che va da sabato alla domenica, quando, per il percorso inverso, la teoria della "processione" riprende alla volte di Cabras. Poi rimane il silenzio della comunità, il silenzio e la fede verso eventi che arrivano da lontano, dai secoli e che hanno sempre cercato di mantenere intatti. E aspettano un altro anno, quando l'allegria dei "curridoris" si affaccerà nuovamente al villaggio.