Sette chilometri di corsa. Scalzi

È ormai quasi settembre 2016, il tempo della processione di San Salvatore tra Cabras e San Salvatore di Sinis: l'atmosfera elettrica sale sistematicamente di un tono man mano che si intravede l'avvio della manifestazione, allo stesso tempo folcloristica e di fede. Il fatto che centinaia di uomini, ma anche adolescenti, si ritrovino a portare il Simulacro, che rappresenta il Cristo nella sua Trasfigurazione, per sette chilometri, rigorosamente scalzi, e di corsa, la dice lunga, sulla devozione che attraversa questa parte del territorio oristanese verso quelli che sono stati sempre considerati i "protettori" della Comunità.

La zona marina, anche se difesa come da cuscinetti dagli stagni, era quella da dove arrivavano i Saraceni, i "Mori": da loro la statua veniva salvata, con l'ardore disperato di chi non ha altro che la fuga davanti a sé. E così via di corsa sino a San Salvatore di Sinis, dove il Simulacro del Santo risiedeva e veniva nascosto.

La processione è diventata, oggi, altra cosa, per fortuna ed ha lo scopo principale nel ricordare tempi complicati: immutata è, però la partecipazione, come la festa che segue il ritorno a "casa" del Simulacro, il giorno dopo: piatti a non finire di bottarga, che a Cabras è davvero di casa, essendo la "capitale" delle uova di muggine.

Il programma religioso e civile della Corsa degli Scalzi 2016

Qui sotto troverete il programma 2016 della Corsa degli Scalzi tra Cabras e San Salvatore di Sinis (Cabras, Oristano, penisola del Sinis).